giovedì 11 ottobre 2012

ANDIAMO UN PO' AL MEDIO ? REMEMBER USCITA COL BERTA

DOSSIER USADA: L’INCREDIBILE STORIA DI LEONARDO BERTAGNOLLI.

Ci vorranno giorni, forse settimane per leggere e decodificare tutto il Dossier Usada/Armstrong e capire quanto incredibilmente marcia era una parte del sistema ciclismo negli anni Dieci del 2000.
Ci vogliono quindici minuti per leggere, restando allibiti, le dieci paginette del «Leonardo Bertagnolli Witness Statement», uno dei cento allegati all’atto di accusa Usada.
La deposizione la trovate in originale qui
http://tinyurl.com/9mgadlq
L’atto è il verbale dell’interrogatorio del corridore trentino (ma residente a Ravenna) Leonardo Bertagnolli, coniugato, diplomato geometra, registrato davanti al pm di Padova Benedetto Roberti alle 11 e 45 del 18 maggio 2011. Occhio alle date: maggio 2011, quasi un anno e mezzo fa.
Lasciamo perdere per un attimo il coinvolgimento di Michele Ferrari: In quel verbale Bertagnolli confessa, messo di fronte a intercettazioni inequivocabili ma anche con notevole coraggio personale, senza reticenze, senza pudori e senza omettere nulla di avere assunto in maniera continuativa e massiccia a partire dal 2007 eritropoietina, GH, Geref, testosterone. Confessa di essersi fatto abbondanti trasfusioni di sangue, di aver comprato sacche per lo stoccaggio del sangue per uso veterinario e uno speciale frigorifero per conservarle.
Insomma: un dopato totale.
E’ una confessione drammatica da cui trapela paura. Paura di infezioni, paura di stare male, paura di essere scoperto, paura di non avere i soldi per pagare il consulente medico: Bertagnolli paga a rate e quando può.                                                         
Bene, Leonardo Bertagnolli ha corso indisturbato fino al luglio di quest’anno, si è “ritirato” da solo dopo il campionato italiano e parallelamente all’apertura dell’indagine della Procura Coni per la sua frequentazione a Ferrari e a quella dell’Uci su valori anomali del suo passaporto biologico.
Ma per cinque anni (anni recentissimi) quest’uomo si è dopato pesantemente senza MAI risultare positivo a un controllo antidoping. Perché? Com’è possibile? Poi per tredici mesi (maggio 2011-giugno 2012), dopo aver confessato tutto a un magistrato, nessuno l’ha preso e bloccato. Perché? Perché la Procura di Padova non ha passato gli atti al Coni, temendo di compromettere le indagini in corso? Quindi atti passati all’Usada e non al Coni? O perché il Coni non ha voluto vederli?
Qualunque sia il motivo, un atleta reo confesso di colpe gravi in ambito doping è stato tranquillamente lasciato correre per un anno dalla sua confessione. E’ un fatto incredibile.

1 commento:

  1. Tra l'altro nei verbali si parla anche di Maccanti, che adesso corre tra gli amatori :-(

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