lunedì 24 marzo 2014

NE SAPEVATE QUALCOSA ' ....?

FUNZIONA IL NUOVO “CODICE ETICO” DELLE GRAN FONDO? La rivoluzione «etica» nelle gran fondo e nelle gare amatoriali italiane è debuttata poco più di un mese fa, all’inizio della stagione agonistica. La norma, condivisa più o meno di buon grado da tutti gli enti e dalla Federciclismo, ormai la conosciamo a memoria: chiunque abbia staccato un cartellino di cicloamatore per la stagione 2014 ha dovuto consegnare al proprio presidente di società un modulo firmato in cui attestava di NON trovarsi in nessuna delle sette condizioni che, in base al nuovo regolamento, impediscono il rilascio del cartellino stesso. Una vera autocertificazione con valore legale. Ogni presidente di società, poi, ha dovuto inviare alla federazione di appartenenza un modulo in cui certificava di aver chiesto e ricevuto da tutti i suoi tesserati questo modulo. Con questa normativa il mondo del ciclismo amatoriale (primo e unico in Italia) dovrebbe aver escluso dalle competizioni non solo tutti gli atleti condannati a pene superiori ai sei mesi (tecnicamente da sei mesi e un giorno in su, in pratica da nove mesi o un anno che è sono gli step successivi di sanzione) ma anche chi è in attesa o in corso di giudizio penale per doping o ha ricevuto comunicazione di positività o alterazioni dei valori del passaporto biologico ma anche chi semplicemente «ha adottato pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche o terapeutiche documentate, finalizzate ovvero idonee a modificare i risultati dei controlli antidoping sull’uso di farmaci non consentiti». In questo disciplinare sono inseriti anche – a dire il vero in modo non esattamente elegante, visto il contesto “dopante” – pure ex professionisti, Elite e under 23 per un determinato periodo dopo la fine del loro tesseramento.

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