Una, due volte l’anno capita di vivere una giornata rock.
Tutti i riferimenti saltano, la sofferenza che tollero appena sulle rampe
affrontate spavaldo, l’affanno che non cessa dopo il breve scatto, il cuore ribelle sul passo
in pianura. Tutti questi stati d’animo che quotidianamente
ti inchiodano alla realtà, si cancellano temporaneamente, torneranno impietosi,
domani.
Oggi tutto è permesso.
Allora spingo nuovamente le cuffie dentro le orecchie, carico Brian Molko sul sellino, alzo il volume al
massimo, Loud like love,,, e mi godo l’ora di gloria.
Odio il caldo afoso che non mi lascia il respiro, mi incolla
la maglietta alla schiena. Che tacita gli uccelli.
Lo odio perché mi spegne, mi svuota di tutte le forze
fisiche e mentali.
Oggi è caldo, umido, ma non importa.
Oggi tutto è permesso.
Allora
cerco la pista d’ombra, sul margine sinistro della carreggiata, contromano,
salgo senza i soliti segnali, spingo al massimo verso un mondo che ho preso in
prestito per un giorno.
Cerco di leggere i soliti indicatori sul display appannato
del mio Garmin; mi confermano che non sto pedalando come sempre. Intanto lascio
Brian all’incrocio dell’Oriola e continuo il mio viaggio sulle corde di Stone
Gossard; mi lascio cadere senza porre troppa resistenza giù dai tornanti di
Ardiano, sfioro le mani fredde della morte, beffarda, alla guida di un carico
di prugne. Neppure un sussulto; Stone è al massimo, Oggi tutto è permesso.
Ben tornato blog !! Ben tornati surfisti !!
Bel contributo ! Ma qual' e' il tuo pusher ?
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