martedì 30 ottobre 2012

ECCO LA BICI DOPATA

Tratto da INBICI 26 ottobre 2012

Ecco la bicicletta dopata

L'operazione è più facile di quello che sembra. E' sufficiente un motore Gruber, un buon artigiano che sappia installarlo e tanta faccia tosta per usarlo. Ecco come vincere una granfondo senza l'uso di farmaci.

 
25 ottobre 2012 – Avevo toccato l'argomento un paio di settimane fa e avevo promesso che ci sarei tornato sopra... ed eccomi qua.
L'argomento non è certo una novità e tanto scalpore suscitò già il vocio sulle “strane” prestazioni di Cancellara al Giro delle Fiandre e alla Roubaix del 2010. Onestamente non penso che il fuoriclasse svizzero avesse avuto la necessità di trucchi di questo tipo per vincere, ma ad ogni modo non sono le prestazioni dei pro che mi interessano.
Un giorno, così per puro caso, vengo a scoprire che il motorino elettrico va tanto di moda anche tra gli amatori, al che inizio ad interessarmi alla cosa. L'amico e collega Maurizio Rocchi della rivista INBICI mi fornisce un contatto di un negoziante di Riccione che monta questi motorini.
Chiamo quindi subito Giorgio Amati del negozio Tecno Bike di Riccione e fisso un appuntamento per andare a trovarlo.
Giungo da lui qualche giorno dopo e, porca miseria proprio il giorno prima è stata consegnata una bicicletta modificata.
Amati inizia a spiegarmi e a illustrarmi il lavoro che va svolto per installare il motore e le difficoltà per mascherare la centralina che lo comanda e l'ingombrante pacco batteria.
Vengo quindi a scoprire che il motore Gruber Assist, di fabbricazione austriaca, nasce con scopi che sono senza ombra di dubbio più che onorevoli. Infatti la modifica dovrebbe permettere ai meno allenati di godersi delle belle passeggiate senza affaticarsi eccessivamente, ma soprattutto è in grado di riportare in bicicletta, e di far godere le uscite con gli amici di sempre, anche coloro che hanno subito operazioni importanti, sia a livello articolare che cardiaco.
Il motore è in grado di sviluppare una potenza di 100W, che ogni ciclista allenato sa essere una potenza non trascurabile. Azionato nei tratti più duri, soprattutto nell'utilizzo in fuoristrada, questi 100W aggiuntivi possono fare la differenza.
Infatti il Gruber Assist è tanto più efficace quanto più l'erta è impegnativa.
Scoperto da alcuni amatori poco attenti all'etica e al fair-play, viene montato non per gustarsi l'allegra passeggiata con gli amici, ma per dopare a tutti gli effetti la bicicletta, sfruttando quei 100W per fare la differenza proprio in quel tratto dove serve.
Un buon amatore può scatenare dai 300 ai 360W, forse anche 400W, e vediamo quindi che l'aiuto del motore può migliorare la propria performance dal 25% fino al 33%! Mica bruscoletti!
Gli ultimi modelli, addirittura, riescono a sprigionare anche 200W. E' presto detto che è come avere compagno ciclista che pedala insieme a noi.
Il Gruber Assist, cilindrico, viene inserito nel tubo verticale e questo deve essere completamente dritto e di diametro interno di almeno 31.6mm, mentre la centralina viene inserita nel tubo reggisella. Il pacco batteria, che si può scegliere tra “grande” e “piccolo” a seconda dell'autonomia necessaria, può essere nascosto all'interno del borsello sotto sella o addirittura all'interno di una borraccia infilata nell'apposito portaborraccia.
Il sistema di azionamento, come mi illustra l'artigiano Amati, viene nascosto sul manubrio sotto al nastro rendendolo così totalmente invisibile (tant'è che ci metto qualche secondo per trovarlo).
L'operazione per dopare la bicicletta è comunque complessa e onerosa. Il solo costo del motore Gruber (compreso di centralina e batteria) si aggira tra i 1750 e i 1900 euro, mentre per l'installazione si deve mettere in conto almeno una giornata di manodopera, che si allunga se si ritiene necessario rinforzare il movimento centrale o se si vuole mascherare al meglio il pacco batteria.
I Gruber Assist di ultima generazione sono ormai silenziosissimi e totalmente impercettibili, tanto da non dare nell'occhio. E' anche però vero che non è possibile fare sparire l'ingombrante pacco batterie.
Il test antidoping della bicicletta risulta così sicuramente più facile ed efficace di quello che può essere effettuato sul ciclista. Cercando la batteria o al limite sfilando il tubo reggisella, la truffa esce alla luce del sole. Certo che si deve fare attenzione che il ciclista, durante la gara, non cambi magicamente la bici. Di solito il vincitore e i diretti inseguitori sono costantemente monitorati dai giudici, per cui un'azione complessa come la sostituzione della bicicletta (e relativo numero legato sul manubrio) potrebbe risultare non proprio semplice.
Beh, per il momento stiamo a vedere cosa succede, ma ormai non c'è da fidarsi proprio più di nessuno!
enrico cavallini

3 commenti:

  1. Che roba!! Il bello è che c'è gente che pensa di usarla!!

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  2. Se avessi avuto un infarto e volessi uscire con i vecchi amici ?

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  3. Piuttosto che spendere la stessa cifra in un power-ergometro preferirei comprare il Gruber....almeno i watt aumentano, cosa mi frega di misurarli?
    Eppoi potrei parlare serenamente con la "Iena" mentre gli sta venendo un infarto per staccarmi....

    Il Dott....mi scocciava registrarmi

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